Giovedì 19 settembre– Buonvicino


È l’alba e tra qualche ora staremo già passeggiando per il Borgo di Buonvicino. Sul fine della serata Alessandro e Santino ci avevano preannunciato che avremmo trovato il paesino di oggi al terzo giorno conclusivo della festa in onore di S. Ciriaco e, per la tarda mattinata, siamo stati invitati allaprocessione votiva attraverso le vie del Borgo. Stamane l’autocarro a tre ruote è venuto a ritirare i bagagli, mentre all’autobus ci rechiamo a piedi, solcando per l’ultima volto il centro storico. Saliti a bordo manca poco più di un’ora per giungere a destinazione e, mentre Alessandra propone qualche esercizio d’italiano per i ragazzi,raggiungiamo la SS 18 Tirrenica e proseguiamo lungo la Riviera dei Cedri, che comprende 22 comuni da Tortora a Paola. Al bivio, lasciamoDiamante sulla costa e Fiorenzo prosegue verso le montagne per raggiungere Buonvicino. Il centro è posto a metà strada tra mare e montagna entro il confine del territorio del Parco Nazionale del Pollino. La posizione che occupa il paesino fu scelta nel XIII sec., ad opera di gruppi umani che abitavano le colline circostanti. In particolare è possibile individuare tre antiche località da cui tutto ebbe origine. Ancor oggi è possibile individuare Salvato e Tripidone di origine greca e Trigiano di origine romana. Oggi il paese è in grande festa, c’è gran fermento ed ognuno è impegnato nella ottima riuscita dell’evento, che oggi arriva a conclusione. Lasciato il Bus in un parcheggio appena fuori il paese, incontriamo chi sarà la nostra giuda per il Borgo e ci incamminiamo verso la Chiesa da cui partirà la processione. Una strada leggermente in discesa porta alla piazza principale del Paese e lungo il percorso, bancarelle, mercatini e punti ristoro ci rapiscono un po’ alla volta catapultandoci in quella tipica aria da “festa di paese”. Mille odori si inseguono e migliaia di parole si sentono e man mano che ci avviciniamo alla Chiesa di S. Ciriaco  la folla di persone aumenta e destreggiandoci in quel mare di gente, mantenendo sempre un contatto visivo tra noi, arriviamo all’ingresso della Chiesa. Ciriaco1 fu un abate basiliano nacque agli inizi del X sec. presso Tripidone, e svolse qui la sua attività eremitica prima in una “laura” e dopo presso l’Abbazia. La presenza dell’Abazia e dello stesso S. Ciriaco furono fondamentali per la nascita del paese e quandol’imperatore Michele IV di Costantinopoli (1034 e il 1041 d.C.) concesse le terre di Trigiano all’Abbazia, sotto la protezione di S. Ciriaco, la situazione cambiò, i tre villaggi si unirono ed intorno al 1200 e fondarono Buonvicino. Per circa 600 anni la figura di Ciriaco fu completamente dimenticata anche se il rito greco-ortodosso continuò a diffondersi e a radicarsi nel territorio. Disposti sul sagrato della Chiesa attendiamo l’uscita della statua, preceduta da numerosi fedeli che reggono sul capo degli “stoppelli”, dei particolari cestini a forma quadrata fatti con candele legate tra loro da nastrini colorati su cui viene posta l’immagine del Santo. Oltre a tantissimi fedeli, in quello ormai piccolo spiazzale, si ricompongono anche i musicisti della Banda, pronti a partire allo scorgere della statua. In realtà all’interno di questo contesto, svolgono una funzione importante i “canti” sacri in onore del Santo, che ripercorrono la storia ed i miracoli fatti. La statua esce sorretta a braccia da alcuni fedeli, che si daranno il cambio durante il percorso, la musica parte ed iniziano i canti. Si riesce a stento a camminare per questi stretti vicoli, pieni di scalinate. Durante il percorso le persone si affacciano dalle finestre e dai balconi, salutando il Santo con un inchino o con un gesto della mano. Saliamo in cima al paese per riscendere di nuovo nella Chiesa di S. Ciriaco. Poco più di un ‘ora durante la quale abbiamo cercato di condividere la misticità che contraddistingue questo piccolo popolo ed abbiamo ascoltato quei canti antichi, spesso difficili da comprendere ed intrisi di pietas popolare. Alcuni dei nostri calabresi nel mondo sono affascinati dalla situazione che si è creata, Philip cerca di catturare quelle immagini uniche e mi dice: “non ho mai visto una cosa così e mi piace, è bellissima”. Dal sagrato, pian piano, la gente di disperde tra la folla e quasi corre a casa per il pranzo, che oggi sarà lungo e solenne”. La guida ci racconta che l’importanza del Santo è tale che, nel corso dei decenni, riuscì a prendere piede nelle comunità calabresi nel Mondo, con chiese e processioni. Ci allontaniamo dalla Chiesa e rientriamo nel Borgo per raggiungere il nostro “albergo diffuso”: Borgo dei Greci, il primo del Parco Nazionale del Pollino. Qui ci attende una lunga tavolata per il pranzo, in una location molto suggestiva, ricca di storia e di antichi libri disposti lungo le pareti. Iniziamo un pranzo che sarà una full immersion nella cucina tipica del Borgo, molto legata alle tradizioni. Le nostre stanze, localizzate al piano inferiore e superiore della struttura, sono accoglienti e funzionali, con un panorama unico. Buonvicino è un centro che vive nella tradizione e nella misticità, quasi tutto sembra essere veicolato dalla figura di S.Ciriaco, dalla fondazione del centro fino alle tradizioni popolari. Dopo un riposino pomeridiano, mentre un fugace temporale rinfresca l’aria, con la maglietta blu di Scuola Calabria e lo zainetto in spalla ci avviamo ad affrontare il pomeriggio nel Borgo. Seguiamo la guida attraverso i vicoli, ascoltando la storia e le unicità del territorio. Tracciando un quadro generale del paese, dalle sue origini fino alla vita quotidiana ci si rende conto che, oltre alla figura di S. Ciriaco, è degno di nota anche un altro importante personaggio: Ippolito Cavalcant[1], duca di Buonvicino, gastronomo e cultore della cucina. Così passando sotto un arco, basso ed un po’ nascosto,arriviamo al Museo Arti e Gusto di Buonvicino (M. A. G.B.). Iniziamo un percorso fatto diarcheologia, arte sacra, tradizioni e cultura contadina. Le teche conservano reperti archeologici del sito bizantino-longobardo di Sasso dei Greci, alcune testimonianze numismatiche del periodo normanno e bizantino, frammenti ceramici ed utensili in ferro. Il resto del Museo si concentra soprattutto sulla cultura popolare con una collezione di elementi che testimoniano i mestieri più antichi e la vita quotidiana del passato. In una sala, su pannelli espositivi, è illustrata l’ecologia e la geologia del Parco Nazionale del Pollino. Al secondo piano dell’edificio con Salvatore, il Sindaco ed anche il parroco ci accingiamo ad iniziare la conferenza stampa. Salvatore illustra il nostro epico viaggio e le tappe successive, ringraziando per l’accoglienza ricevuta passa la parola al Parroco che ci fa una breve ricostruzione dei fatti relativi ad un evento drammatico e carico di misticismo. Pochi anni fa, il giorno della processione di San Ciriaco, un enorme masso si staccò dalla rupe soprastante il paese e cadde rovinosamente nella piazza principale, senza fare né vittime e né feriti. Se in quel momento non fosse stata in corso la processione alla Grotta del Santo, come tradizione, probabilmente in piazza ci sarebbero state centinaia di persone. Un evento drammatico, senza nessun risvolto tragico che ha spinto tutti a dare il meglio per la comunità e per la vita nel Borgo, mantenendo viva la memoria storica e la tradizione religiosa che lega Buonvicino alla figura di San Ciriaco. La memoria storica si mescola alla religiosità e l’enorme masso restaancora lì, nella piazza, con una targa che ne ricorda l’accaduto. In queste giornate di festa la quotidianità cambia, cercando di raccogliersi intorno alla famiglia ed ai parenti venuti da lontano per l’estate. Il paese èin festa: un concerto di musicaclassica all’apertotra i vicoli del borgo, gente che va su e giù per le scale paese, bancarelle, souvenir, odori di fiera e Street Food di vario genere, giochi e l’immancabile Tiro al Bersaglio. Siamo tutti qui, sparpagliati in questa grande piazza addobbata a festa a divertirci. Intanto le ore passano e un po’ per volta rientriamo nelle nostre stanze. Alcuni dei ragazzi si affrettano per dormire, stanchi ma appagati, mentre altri di noi iniziano a lavorare, come Simone A. impegnato al montaggio del materiale video girato in giornata ed io che sono qui per a raccontarvi i passaggi di questa entusiasmante avventura. Si abbassano le luci sull’albergo diffuso di Borgo dei Greci, ormai la mezzanotte è passata da un po’ e nel borgo è sceso un gran silenzio…
[1] Nel 1837 pubblicò un compendio sulla Cucina teorico-pratica, in cui trascrisse alcune delle prime ricette della dieta Mediterranea.