Lunedi 30 settembre – Caccuri


La giornata inizia lenta e non nel modo migliore. Il meraviglioso gruppo di Scuola Calabria si sta rimpicciolendo: oggi Stephen e Philip partiranno per raggiungere Roma, dove passeranno qualche giorno in attesa del volo per l’Australia. Al momento del saluto, ci stringiamo in un abbraccio e la tristezza s’impossessa di noi, siamo tristi e con difficoltà tratteniamo le lacrime. Con il magone ancora in gola, saliamo a bordo del Bus e partiamo per l’ultima tappa del viaggio di Scuola Calabria. Partendo da Santa Severina per giungere a Caccuri (Kakòros in greco-bizantino) dobbiamo percorrere la vallata del Neto e poi risalire sull’altura del borgo. La distanza è breve e in mezz’orasiamo già davanti al municipio di Caccuri. Incontriamo il Sindaco, Marianna Caligiuri, e partedell’amministrazione comunale con alcune ragazze volontarie che saranno le nostre guide a spassoper il Borgo. Quella appena conclusa è stata l’ultima conferenza stampa dell’equipaggio ScuolaCalabriaed anche io ho avvertito un po’ di commozione e soddisfazione allo stesso tempo. Siamo in un borgo che solo da una manciata di mesi è stato inserito all’interno dei Borghi più Bellid’Italia. Ci troviamo su una altura rocciosa nell’entroterra calabrese, non lontano dall’Altopianodella Sila e dalla sommità del Castello l’orizzonte raggiunge il mare. Soffermandosi ad osservare ilborgo nel suo complesso, s’intravedono scorci suggestivi, ma sicuramente il Castello ad attirarel’attenzione. Il borgo davanti a noi si presenta con un reticolo di vicoli che conducono tutti al Castello, dove sicuramente ci si sarebbe rifugiati in caso di attacco. Usciti dal municipio entriamo subito nel vivo del percorso, iniziando dalla Badia di Santa Maria del Soccorso. Si tratta di un antico complesso monastico, iniziato nel 1518, che ospitava l’ordine monastico dei domenicani: convento e chiesa. All’interno la chiesa si presenta ad una sola navata ma l’attenzione velocemente si concentra sulla Cappella Cavalcanti e su quei rari esempi di altari lignei, come quello di S. Domenico realizzato nel 1781 dall’artista Francesco Paolo Cristiano, collocata nella Cappella. Mentre sul fondo della chiesa, dietro l’altare si nasconde uno stupendo Coro in legno del XVI sec., di fattura locale. All’esterno del complesso Monumentale della Badia si accede alla Cappella della Congrega del S. Rosario, impreziosita con un pavimento in cotta e maiolica del ‘600 di fattura napoletana, dedicata ad Antonio Cavalcanti duca di Caccuri, di cui si conserva ancora il teschio all’interno del Coro ligneo, con relativa iscrizione dedicatoria. Nonostante ormai di stanchezza ne abbiamo da vendere e la nostra soglia di attenzione s’inclina rapidamente, le guide riescono a mantenerci concentrati, regalandoci scorci indimenticabili di questo borgo. Lasciata la Badia ci addentriamo tra i vicoli, poco abitati ma ricchi di edifici, anche qui le Chiese non mancano e proseguendo verso la cima del Borgo, incontriamola Chiesa di Santa Maria delle Grazie che esternamente si presenta con due rampe d’accesso al sagrato, un ingresso centrale e sulla destra l’alta torre campanaria. Ha un’impostazione romanica ma con abbellimenti barocchi, frutto di interventi successivi. All’interno l’edificio conserva importanti opere come il pulpito ligneo finemente decorato di Battista Trocino (artista locale) o anche il ciclo pittorico, dedicato alle figure femminili della Bibbia, realizzato da Jorgh Sana e Josef Santi, artisti attivi anche a San Giovanni in Fiore. Proseguendo arriviamo al Castello,originariamente eretto come fortino dai Bizantini per controllare la vallate sottostante,fu poi successivamente, ripreso, ingrandito e modificato nella sua funzione. Ben presto da fortino divenne un Castello con stanze, appartamenti, cucine, depositi e cortili, al suo interno fu persino costruita una piccola cappella privata, riccamente decorata. Durante la visita dell’edificio è in corso la preparazione per un set cinematografico e purtroppo non riusciamo ad ammirare il Castello nella sua interezza. Caccuri sembra conservare ancora un centro storico poco conosciuto e ricco di storia, in cui grandi artisti hanno lasciato la loro firma e la storia non ha avuto ancora il giusto riscatto. Quest’ultima tappa tra i Borghi ci trova felici per l’esperienza vissuta e tristi perché è al termine. Il gruppo di Scuola Calabria è diventato una grande famiglia, abbiamo stretto forti legami di amicizia, abbiamo vissuto h24 insieme per 30 giorni, senza mai separaci. Un’avventura che oltra ad arricchire il nostro bagaglio d’informazioni lo ha arricchito di esperienze. Dopo il pranzo, offertoci dal comune presso uno dei ristoranti del Borgo, siamo saliti sul Bus di Scuola Calabria e siamo rientrati a Santa Severina.